
Sappiamo che il primo modo risonante si troverà alla frequenza la cui mezza lunghezza d’onda corrisponde alla dimensione maggiore di una sala. Per esempio per una stanza con dimensione massima 4 metri, il primo modo assiale si troverà a 43Hz . Al di sotto di questa frequenze entriamo in quella che viene chiamata PRESSURE ZONE (possiamo tradurlo in Zona di Pressione)
f=c/2L
f = frequenze limite per pressure zone
c = 344m/s velocità del suono
L = dimensione maggiore della stanza
Per frequenze superiori alla Zona di pressione si creano e si distribuiscono nella stanza delle zone di pressione acustica positiva e zone di pressione acustica negativa (come avviene normalmente per la riproduzione sonora).
Per frequenze di sotto della Zona di pressione si tutta stanza sarà eccitata con polarità negativa o positiva (a seconda della sorgente) perchè di fatto non c’è lo spazio per sviluppare una mezza lunghezza d’onda.
Il vero problema in questo caso è che mentre le frequenze superiori alla PRESSURE ZONE sono sostenute dalle risonanze e dai modi assiali, le frequenze inferiori non sono sostenute dalla stanza e dai propri modi risonanti.
In una stanza di dimensione massima 4 metri quindi il responso al di sotto dei 43Hz sarà molto debole e discontinuo (per un analisi precisa dovremo conoscere nel dettaglio la conformazione delle pareti).
Semplificando un po possiamo fare questo esempio…
Tutti noi sappiamo che a parità di watt lo stesso impianto suonerà diversamente se posizionato all’aperto o al chiuso. All chiuso avremo un volume più alto sopratutto alle basse perchè le risonanze e le riflessioni sostengono la riproduzione mentre all’aperto avremo una riproduzione più debole.
Possiamo dire che al di sopra della pressure zone la riproduzione del suono avviene come in una stanza, mentre nella pressure zone è come se il suono fosse riprodotto all’aperto. Quindi tenderà a suonare meno.