
Oggi siamo in compagnia di una personalità molto importante nel mondo delle tecnologie musicali e da molto tempo legata a MasAcoustics.
Luigi Sansò è un compositore, sound engineer e sound designer per cinema, televisione e videogiochi, con esperienze internazionali. Buona parte della sua attività è incentrata nella sperimentazione sonora e nello studio di nuove tecnologie.
Docente presso l’Università di Roma Tor Vergata, dove coordina il master di primo livello in Sonic Arts e il master di secondo livello in Film and videogame music, collabora con diverse strutture didattiche in vari progetti formativi, tra cui la Scuola Internazionale di Comics, dove è direttore dei dipartimento Sound & Music.
Ha alle spalle più di 20 anni di esperienza nell’industria musicale (Rai, Discovery, Disney Italia, Food network ecc.) Siamo certi che le sue parole potranno essere d’ispirazione a molti addetti ai lavori e appassionati.
Nel corso di questa chiacchierata, Luigi ci parlerà delle sue esperienze nel campo delle tecnologie musicali, dei progetti presenti e futuri, e del trattamento acustico del suo studio, che può vantare un sistema AS29 in configurazione Atmos 7.1.4. Buona visione.
L’intervista
Di cosa ti occupi? Raccontaci le tue esperienze
Ciao a tutti, sono Luigi Sansò. Mi occupo di sound design e music composition per cinema, tv e videogame. Insegno composizione musicale per cinema e videogame presso l’Università degli studi di Roma Tor Vergata, dove coordino due master – uno di primo e uno di secondo livello – e otto corsi di formazione. Dirigo il Dipartimento Music & Sound della Scuola Internazionale di Comics per le sedi di Roma e Torino. Una componente importante del mio lavoro è indirizzata alla ricerca e allo sviluppo di nuove tecnologie legate alla musica e al suono.
Come hai conosciuto Mas Acoustics?
Una decina d’anni fa cercavo un esperto di acustica per dare una prospettiva diversa ai miei studenti, imbattendomi nella figura dell’ingegner Giulio Curà. Lo invitai presso l’università per tenere un seminario sull’importanza del trattamento acustico. Ricordo molto bene quella giornata, rimasi folgorato dalla competenza e dalla passione di Giulio. Da lì è iniziato un percorso di collaborazione stabile con Mas Acoustics, da cui è nato un rapporto di amicizia con Giulio.
Quanto pensi sia determinante il trattamento acustico?
Il trattamento acustico è stato a lungo sottovalutato in maniera erronea. L’ambiente “suona” tanto quanto i monitor. Ricordo quando ero molto giovane gli studi tappezzati di bugnato piramidale, che spesso faceva più danni che altro, invece di contribuire al comfort acustico dell’ambiente. Il comfort acustico è una cosa che anni fa veniva presa poco in considerazione, mentre oggi la situazione è migliorata, anche grazie alla capacità di Mas Acoustics di diffondere un messaggio corretto. Ritengo che il trattamento acustico sia determinante per il risultato finale. Molto spesso vedo giovani spendere cifre importanti per monitor d’ascolto senza trattare minimamente l’ambiente, oppure tendere a sovradimensionare l’ascolto rispetto all’ambiente: sono tutti elementi che devono viaggiare di pari passo per riuscire ad ottenere un buon risultato.
Parlaci delle Teaching Notes
Le Teaching Notes nascono all’inizio della pandemia, quando ebbi modo di ricevere molte richieste per incontri, workshop e seminari online. Ho quindi deciso, insieme al mio staff, di creare un percorso stabile di workshop online totalmente gratuiti e a disposizione di tutti. Per fortuna la cosa ha funzionato molto bene, è stato un piccolo contributo per andare avanti in un periodo così complesso della nostra storia recente.
Credo siano circolate tra le ottanta e le novantamila persone nel globale, fra tutte le attività. E’ stato molto bello, ho ricevuto anche dei riconoscimenti istituzionali per il progetto. Teaching Notes nasce per sensibilizzare le persone al corretto approccio al mondo della musica, delle tecnologie musicali, dell’ingegneria del suono, qualsiasi cosa che sia legata al mondo del sonoro: uno studio approfondito di elementi che contribuiscono alla capacità creativa e costruttiva dei professionisti. Abbiamo individuato i segmenti più critici cercando di dare una mano a tutti per utilizzare al meglio le tecniche e le tecnologie attuali.
Come è trattato il tuo studio?
Possiedo due studi, uno a Roma e uno in Calabria (dove mi trovo in questo momento). In entrambi i casi il trattamento acustico, dalla progettazione alla realizzazione, è stato ad opera di Mas Acoustics. Dopo avergli inviato le misure degli ambienti, Giulio si è occupato di generare un progetto che potesse essere consono alle mie attività. Nello specifico, qui in Calabria, la struttura nasceva con un sistema LCRs (quindi canale centrale con due laterali e sub). Successivamente sono passato a una configurazione 5.1, poi 7.1 e infine a un sistema Atmos 7.1.4.
Questo naturalmente ha creato una serie di differenze nel tempo in termini acustici, poiché aumentando il numero di diffusori cambia completamente la risposta della stanza. Giulio ha dovuto ricalcolare molti dati, cosa che ha portato a diversi interventi nelle diverse aree operative dello studio. Da qui l’importanza del punto di ascolto e di una serie di dettagli tecnici che Mas Acoustic ha saputo ben gestire: seguendo fedelmente i consigli di Giulio i risultati sono stati eccellenti. Al netto di qualche pezzo customizzato, ho montato una serie di pannelli di tipo commerciale, che potete trovare nei cataloghi di Mas Acoustics.
Domanda retorica: che ascolti usi?
Utilizzo i monitor AS29, che ho avuto il piacere e l’onore di firmare in collaborazione con Audio Factory, che è un’azienda italiana. Gli AS29 sono dei diffusori passivi dotati di amplificatori che contengono il DSP, ed è un sistema modulare: partendo dal 2.1 (L R e sub), si passa a LRCs, 5.1, 7.1 fino all’Atmos.
Al momento stiamo lavorando su un nuovo sistema immersivo, proposto per i prossimi anni, e anche in questo caso le AS29 sembrano rispondere alla grande. Questo è un sistema nato per creare le condizioni migliori possibili per poter avere un ascolto altamente dettagliato e critico, che permetta all’operatore e al professionista di individuare immediatamente quegli elementi come ad esempio le micro bande che possono essere critici nella gestione del flusso lavorativo in termini di editing, mixing e mastering. Il sistema nasce direttamente in modalità 2.1, con la possibilità di ascoltare in Full Range anche solo i satelliti e con l’ottica di fornire una precisione molto elevata sulle basse frequenze.
Chi fa il mio mestiere nel mondo del cinema ha la necessità di calibrare molto bene le frequenze basse, anche se ormai è diventata una necessità anche al di fuori di questo campo, dove l’ascolto in cuffia è diventato determinante, e l’immersività ha cambiato tutto. E’ necessario per gli operatori avere dei riferimenti un po’ più calibrati e precisi, un vantaggio lavorativo in termini di qualità, precisione, efficacia e naturalmente tempo: se si ha un sistema che risponde molto bene e che ci mostra immediatamente le zone critiche risparmieremo tempo a lavorare e saremo più efficaci in quello che facciamo.
AS29, come è nato il progetto?
Ho avuto il piacere di avere come studente una tra le personalità più interessanti che abbia avuto modo di incrociare, l’ingegnere Alessandro Giuliani. Alessandro durante il suo percorso post-universitario è diventato responsabile dell’area ricerca e sviluppo di una azienda italiana molto conosciuta, riferimento a livello mondiale nel mondo degli impianti live: Audio Factory. Successivamente ho conosciuto l’amministratore – il deus ex machina di questa azienda – che è Oreste Parmentola, persona assolutamente straordinaria.
Durante una nostra chiacchierata è venuta fuori l’idea della mancanza sul mercato di un sistema altamente preciso, un po’ come il microscopio per chi si occupa di biologia. Ci siamo dati una sfida: quella di avviare un processo di ricerca e sviluppo per un prodotto di questo tipo, con la premessa di creare il sistema solo ed esclusivamente se l’obiettivo di ricerca sarebbe stato raggiunto. Dopo tre anni di calcoli e una quantità sterminata di prototipi, sono venuti fuori i primi sistemi i cui risultati erano già fantastici. Abbiamo fatto quindi una serie di test con alcuni professionisti, e siamo andati avanti fino a confezionare il prodotto che vedete tutti. Ormai è distribuito in tutto il mondo, ed è utilizzato da molti esperti del settore. Aggiungo un piccolo dettaglio: nella fase finale di pre-commercializzazione del prodotto, durante un incontro si è parlato del sistema di garanzia, dove io proposi con orgoglio cinque anni di garanzia. Dal punto di vista costruttivo e ingegneristico l’ingegner Giuliani risposte a quella affermazione: “Ma perché non farla a vita?”. Bene, quella fu una delle situazioni più interessanti in assoluto: il comparto tecnico, che ha realizzato concretamente il prodotto, ha proposto di fare garanzia a vita. Per quanto mi risulti credo che sia la prima volta in assoluto. Oggi questo prodotto ha la garanzia a vita. Inoltre il sistema è in continuo aggiornamento, essendo fornito di un’app di gestione che io utilizzo tramite un monitor touch-screen in OSC.
Il sistema è modulare, si può ampliare aumentando il numero dei diffusori e degli amplificatori, che naturalmente sono linkabili fra di loro. Il tutto corrisponde perfettamente alle specifiche tecniche del Dolby Atmos, tutti i singoli diffusori grazie al DSP e all’app sono configurabili singolarmente, modificabili in termini timbrici e temporali. E’ un prodotto che presenta qualsivoglia tipo di caratteristica, e a posteriori possiamo dire che anche il mercato ha reagito molto bene in tutto il mondo.
Siamo nell’era dell’Atmos, vuoi parlarcene?
In realtà l’Atmos non è una tecnologia così recente, nel cinema si usa già da parecchi anni. Un anno e mezzo fa circa Apple ha deciso di introdurre l’Atmos Music, è possibile quindi fruire di questa esperienza immersiva anche dai dispositivi portatili. Nel mio caso l’Atmos è impostato come 7.1.4: sette diffusori attorno a me, un sub e quattro diffusori disposti in alto. Questo crea una cupola attorno all’ascoltatore che lo circonda e lo avvolge in termini sonori.
Il sistema ormai è alla base della produzione moderna. In Italia ci sono alcuni bravi operatori soprattutto lato mix, un po’ meno nella produzione, cosa che a me stimola moltissimo: la produzione in Atmos aumenta in maniera esponenziale la possibilità di allocare oggetti musicali e sonori, con maggiore creatività e praticità. In questi casi di immersività la creatività va gestita con cura, dato che chiaramente non si può esagerare nel far muovere troppo gli oggetti sonori. Questo è il motivo per cui nelle nostre attività didattiche tendiamo a portare le persone ad un utilizzo consapevole di questa tecnologia.
Prime impressioni sui sistemi AS29 Atmos
Le prime impressioni sono state molto belle. C’è da dire che provenivo da un sistema 7.1, quindi ero già abituato all’essere circondato dal suono e a gestire questo livello di immersività. Chi fa il passaggio dal 7.1 al 7.1.4 ha un bellissimo impatto, perché il suono diventa tridimensionale anche in termini di altezza, senza però che ci sia un grosso stravolgimento. La maggior parte delle persone però è ancora legata al sistema stereofonico, e passare dal 2.0 o 2.1 a un sistema 7.1.4 può essere particolarmente invasivo in termini di workflow e di capacità di comprensione.
Consiglio a tutti di fare riferimento a chi già lavora sul multicanale, in Italia ci sono tanti bravi professionisti che possono dar consigli a riguardo. Vorrei fare una piccola precisazione: è molto importante, soprattutto per le nuove generazioni, iniziare a lavorare utilizzando sistemi calibrati con il sub. Oggi è necessario, in termini di imponenza sonora, capacità di gestione frequenziale, ecc., creare prodotti che siano particolarmente efficaci sulle basse frequenze, allo stesso livello di quello che sentiamo al cinema. Spesso mi viene detto: “Ho le casse con un cono da 8, possono già arrivare a frequenze basse”. Questo non significa nulla. L’importante non è l’arrivarci, ma con quale livello di dettaglio e intelligibilità ci si arriva. La zona bassa è quella che più facilmente crea problemi, ecco perché serve l’utilizzo di un sub che sia ben gestito con i satelliti. Tra le varie attività delle Teaching Notes parliamo spesso di questi dettagli.
Quanto conta il trattamento acustico di una sala Atmos?
Partiamo da un presupposto: il trattamento acustico conta in qualsiasi sala. L’ambiente suona tanto quanto le casse. Ovviamente in un sistema 7.1.4 ci saranno 12 diffusori, con molti punti di riflessione. Il trattamento acustico va riconsiderato sulla base di quanti diffusori ci sono. E’ molto importante il posizionamento corretto dei diffusori, tant’è che con AS29 diamo sempre insieme al sistema una consulenza sul corretto posizionamento acustico.
Questo discorso è determinante: un prodotto non suonerà mai bene se la sala non è gestita bene dal punto di vista acustico. Sicuramente Mas Acoustics è la struttura più affidabile e concreta da questo punto di vista, cosa che posso testimoniare con i risultati che ho avuto negli anni.
Perché un utente dovrebbe scegliere AS29 Studio Monitor?
Il sistema è capace di generare un livello di precisione fuori dal comune, tutti i professionisti con cui abbiamo avuto modo di collaborare in fase di test sono rimasti molto colpiti in positivo dalle peculiarità del sistema, come ad esempio la risposta immediata ai transienti, la spazialità e la precisione dei dettagli, tutti fattori che aiutano il professionista nel proprio mestiere.
Poi non è da sottovalutare l’utilizzo dei DSP e dall’aiuto che possono fornire: il sistema può essere calibrato in base alla risposta dell’ambiente, e soprattutto presenta una serie di funzioni rapide molto utili. Una tra tante è la possibilità di un pre-ascolto mid and side direttamente dal sistema, o anche la possibilità di mettere in solo o full range i singoli satelliti, tutte funzionalità molto utili a velocizzare il workflow. Provare per credere: la cosa migliore è testare il sistema. Poi deciderete se riuscite a farne a meno.